mercoledì, Maggio 14, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Il centrocampista della Roma David Pizarro, intervistato da Roma Channel, ha parlato del proprio stato fisico e degli obiettivi per la prossima stagione.

David PizarroInnanzitutto: è vero che ti sei operato? “Mai operato. In quel caso è stata usata molta fantasia…”.

Che stagione ti appresti a vivere? Ormai mi sento molto vicino a questa città, a questi colori. Fanno parte del mio modo di essere. Io e i miei compagni vogliamo riuscire a vincere questo maledetto scudetto, ci siamo andati vicini due volte, l’Inter è ancora molto forte ma possiamo giocarcela come è accaduto negli ultimi anni”.

Pensi che sia colpa esclusivamente vostra se due scudetti sono sfuggiti? “Per quanto riguarda il 2007-2008 non voglio parlare di malafede, ma gli errori degli arbitri hanno condizionato il campionato, ricordo soprattutto una partita: Inter-Parma. Nella scorsa stagione, invece, siamo stati noi a perderlo, con quel black out nel secondo tempo di Roma-Sampdoria. Non so cosa ci è successo, il loro portiere è stato molto bravo e poi abbiamo preso quei due gol”.

Per il prossimo anno Ranieri sta sperimentando una Roma con Totti, Vucinic, Adriano e Menez: per te e De Rossi aumenta il lavoro… “E’ tutto molto bello, sarebbe splendido giocare in questo modo, ma onestamente mi sembra difficile possa essere davvero così”.

Ancora non sei riuscito ad allenarti con continuità… “E’ un ritiro sfortunato, ma devo e voglio essere pronto per la Supercoppa, sarà la prima di tante battaglie in questa stagione”.

Quale avversaria si è rinforzata di più? “Non ne vedo una in particolare, si sono rinforzate tutte e tutte cercheranno di avvicinarsi alla Roma”.

Con Adriano hai giocato all’Inter. Che giocatore ritrovi? “Lo conosco bene, è un ragazzo timido, dobbiamo aiutarlo tutti noi ad inserirsi bene. Lui si sta impegnando moltissimo: se dovesse tornare quello che ho conosciuto all’Inter le distanze tra noi e i nerazzurri si ridurrebbero ancora di più”.

In chiusura, cosa ti ha lasciato la visita di Rosella Sensi il giorno del raduno a Trigoria? “La sua visita ci ha fatto piacere, è una persona straordinaria che ha dato tanto a questa squadra, a questo club. Il giorno in cui è venuta a parlare con noi ho visto un volto più sereno, questo mi ha tranquillizzato e mi ha fatto piacere”.

da TeleRadioStereo – forzaroma.info

Giampaolo Angelucci“La commissione d’inchiesta è stata richiesta dalla corte dei conti per una serie di errori tecnici effettuati. Ci sono state fatture emesse due volte. Ma il gruppo Tosinvest ha fatto opposizione – ha detto Domenico Gramazio senatore del Pdl, vice presidente della commissione Sanità del Senato, al Gr di TeleRadioStereo sulla commissione d’inchiesta istituita sugli Angelucci – Questo problema sarà risolto in breve tempo anche perchè, come romanista, spero che sia un gruppo possente, potente e capace a prendere la Roma. L’interesse della banca è questo. Se gli Angelucci dovessero acquistare la Roma sarei fiducioso. Il gruppo ha liquidità. Spero che, concludendo questa operazione, si faccia una campagna acquisti che permetta alla squadra, con una presidenza tranquilla, di vincere lo scudetto in questa stagione. Gli Angelucci hanno fornito un ottimo servizio nella sanità, mi auguro che possano dar vita ad una Roma da vertice, inserendo nella società le persone giuste e i consulenti giusti che si intendono di calcio”.

da romanews.eu

AdrianoCome stai, come sta andando il ritiro?
La mia forma fisica sta migliorando. Sto facendo di tutto per rientare in forma per le partite importanti.

Com’è il tuo rapporto con Totti fuori e dentro il campo?
Dentro il campo dobbiamo migliorare il feeling. Totti, fuori dal campo, è straordinario come uomo. Totti è un esempio.

Ti piace la soluzione del Tridente: Totti-Vucinic-Adriano?
Il tridente mi piace. Bisogna lavorare molto, ma c’è la possibilità di giocare insieme. Totti al centro, io e Mirko al lato è una soluzione che può essere attuata

Ti piace partire largo a destra nel tridente?
Si mi piace.Ma ripeto l’importante è lavorare bene e quando avremo la possibilità di giocare insieme dovremo fare del nostro meglio.

Totti ha detto che sei un giocatore che può vincere le partite da solo? Sei contento di queste parole?
Si sono contento.Devo lavorare come sto facendo adesso, sto conoscendo piano piano i miei compagni e loro sanno che se so sto bene posso aiutarli. Sto lavorando per tornare quello di prima.

Cosa rappresenta per te la Roma?
Rappresenta tantissime cose. Voglio dimostrare di essere un grande giocatore. La Roma è una grande famiglia. e mi aiuterà a tornare il grande giocatore che ero.

C’era scetticismo intorno al tuo acquisto, cosa puoi dire per dimostrare che sei ancora un grande campione?
Io non devo parlare devo dimostrare. Anche al Flamengo erano molto scettici su di me. Sono stato capocannoniere e abbiamo vinto la coppa dopo 17 anni.

Come ti trovi con il gruppo?
Il gruppo è fantastico. Mi trovo benissimo con tutti, faremo una grande stagione.

Hai detto che Totti è una bella persona, come mai da fuori tutte queste polemiche su di lui?
Ogni giocatore ha il suo modo di essere dentro e fuori dal campo. Totti dentro al campo è un giocatore con tante responsabilità, fuori dal campo è un ragazzo che ama scherzare e parlare. Mi piace e voglio imparare molto da lui.

Cosa ti serve per stare bene?
Voglio essere felice. Quando sono felice e contento vuol dire che sto bene. Se non rido, vuol dire che c’è qualche problema. Tra breve arriverà la mia famiglia a Roma e la cosa mi rende felice.

Puoi fare chiarezza sul tuo peso forma?
Lo vedremo in campo.Se dico che ho perso 10 kg non mi crede nessuno.Sono stato fermo 3 mesi ma ora sto lavorando bene e mi sento molto meglio.

Lo Scorso anno sei stato vicino alla Roma, durante il mercato invernale, come mai non sei venuto allora?
Volevo giocare la Libertadores con il Flamengo, quindi ho preferito rimanere.

Sei contento che la Roma abbia tanti brasiliani in squadra?
Ti aiuta il fatto di avere dei connazionali in squadra. Qui ce ne sono tanti, e la cosa mi rende più tranquillo.

Ti manca qualcosa del Brasile?
No adesso no. Sono stato li un anno. Ho imparato tantissimo e adesso so che non devo più sbagliare, sono qua per dimostrare che sono quello di prima.

Sei molto sorridente, sembra che Roma sia la soluzione giusta per te?
E’ vero. La società, De Rossi, Totti, il mister e tutti i compagni mi stanno facendo sentire a casa. Sono sicuro che vinceremo qualcosa quest’anno.

Com’è il rapporto con i tuoi ex compagni interisti?
Ho sentito Maicon,Julio Cesar. Si sono arrabbiati un pò con me (ride).Ma ora penso solo alla Roma.

Come stai vivendo l’attesa per la sfida in Supercoppa con l’Inter?
Ora sono tranquillo. Tra una settimana, forse, inizierò a sentire un pò di pressione.

La Roma è una scommessa, ma anche in chiave nazionale?
Si sicuramente spero di andare al prossimo mondiale in Brasile, ma prima devo fare bene alla Roma.

Scolari o Leonardo?
La nazionale saprà scegliere bene.

Come sono stati i primi giorni con Mister Ranieri, sembra che non voglia metterti fretta?
E’ vero, mi ha detto di andare con calma e di affrettare i tempi. Mi parla molto, fuori e dentro il campo, e questo mi sta aiutando tanto.

Sei stato in varie città, Roma è la più vicina allo spirito brasiliano?
Si dice che Roma è come Rio De Janeiro. C’è tanto calore qui e a noi brasiliani questo ci aiuta molto.L’accoglienza che ho avuto al Flaminio è stata bellissima.

Cosa manca alla Roma per lottare per il vertice?
Siamo una bella squadra, se viene Burdisso è chiaro che è ancora meglio.Possiamo giocarci campionato e Champions League. Siamo all’altezza delle altre e possiamo vincere subito lo scudetto.

Mihajlovic ha detto che se torni in forma, sarai l’attaccante più forte del campionato?
Sinisa è stato come un padre, mi ha aiutato tanto. Colgo l’occasione per fare gli auguri a lui e alla Fiorentina.

Quanto ti manca per essere al top?
Manca ancora un mese all’inizio del campionato,non sarò al massimo ma li vicino.

Sarà un sacrificio per te partire largo?
Dovrò fare uno sforzo in più, ma non sarà un problema. Devo solo avere tempo per conoscere la squadra.

L’Inter quest’anno ha vinto tutto, t’è dispiaciuto non esserci?
Si è chiaro che mi è dispiaciuto, ma allo stesso tempo non rimpiango la mia scelta. Sarei potuto restare ma non stavo bene. La felicità è tutto nella vita e in Brasile l’ho ritrovata.

Mourinho è andato via. Che rapporto hai avuto con lui?
Mi è stato molto vicino. Non fosse stato per lui sarei andato via prima dall’Inter. Ha avuto tanta pazienza con me.

E’ vero che venivi spesso a Roma?
Si è vero. La città e la squdra giallorossa mi sono sempre piaciute.

Chi ti ha aiutato di più da quando sei arrivato a Roma?
Tutti, qui c’è davvero una grande famiglia.No che l’Inter non lo sia, però qui c’è un gruppo forte e anche la società è sempre con noi.

Mourinho quando sei andato via, ha detto che non era un problema calcistico ma psicologico. Aveva ragione?
Si, stavo male. Tornare in Brasile e rivedere la mia famiglia, soprattutto i figli, mi ha aiutato a guarire.

Problemi con l’alcool?
Se avessi avuto quei problemi non sarei qua. Ero un pò depresso, tornare a casa mi ha aiutato a tornare un uomo vero.

La storia del portiere brasiliano del Flamengo?
Io non so la verità. Ma lui è un ragazzo davvero tranquillo e un grande portiere. Spero che possa uscire dal carcere.

Questa nostalgia del Brasile, che a suo tempo, ti ha fatto tornare a casa, potrebe tornare?
Sono un uomo diverso. Tornare in Brasile mi ha aiutato a tornare l’uomo che ero. Ora sto bene qua a Roma.

Il compagno di squadra che ti ha stupito di più nella Roma?
Menez. Ha una tecnica impressionante, è un grandissimo giocatore e farà benissimo quest’anno.

da iltempo.it

L’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio, già presidente del «Governo della Padania» dal 1999 al 2004 e membro della Commissione per le libertà civili (pensa…), è personaggio noto.

Mario BoeghezioÈ quel signore, molto moderato, che nel ’76 sarebbe stato fermato per un controllo a Ventimiglia e trovato in possesso di una cartolina con svastiche che inneggiava a Hitler. O che nel ’93 fu condannato per violenza privata su un minorenne (12 anni) marocchino e che poi nel 2000 venne ritenuto responsabile, insieme ad altri sette leghisti, dell’incendio scoppiato presso i pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto il ponte Principessa Clotilde a Torino (condannato in Cassazione nel 2005). Fu sempre lui, incredibile ma vero, al centro della polemica perché andava sui treni a spruzzare disinfettante sugli extracomunitari di colore che usavano le carrozze per recarsi sul posto di lavoro (campi o fabbriche poco importa). Lui, l’uomo legato a doppio filo, con l’estrema destra Nord Europea, la più xenofoba del mondo probabilmente. Beh, questo gentiluomo, maestro del gusto e del tatto, principe del protocollo, ieri se l’è presa anche con Totti: mancava. Romano, romanista, del sud, legato ai valori della sua città e autonomo nel pensiero: uno che dice sempre (e forse anche troppo) le cose che pensa. Inaccettabile per l’imperscrutabile Borghezio che ha dato la sua sentenza scomodando addirittura D’Annunzio (uno molto più italiano di lui… in tutti i sensi). «Totti? Un cretino con qualche lampo di imbecillità». Paragone per altro ancor più insensato se non fosse perché D’Annunzio lo diceva di Marinetti: futurista d’eccezione, non esattamente l’ultimo degli imbranati… Ma così è! Ora, detto che Totti lo querelerà e la cosa andrà avanti per le vie legali (avvocato Coppi già attivato), viene da pensare cosa abbia scatenato l’ira funesta dell’europarlamentare. Forse il fatto che non giochi con la maglia verde della Padania? O la schiettezza con la quale difende sempre e puntualmente Roma: e non solo intesa come squadra. Oppure le dichiarazioni di ieri nelle quali Totti diceva, giustamente, di non riconoscersi in «quei politici che dovrebbero pensare più al bene dell’Italia e alle cose importanti che non a quello che dico io. Non mi sembra che lo facciano. E non mi metto a rispondere a gente che nemmeno canta l’inno nazionale». Quello d’Italia è… non il padano. Oppure il fatto che Totti si definisca ancora «fiero di essere romano» ben sapendo che «purtroppo ci sarà sempre invidia tra la capitale e il Nord»… o almeno con questo tipo di Nord. Caro Borghezio, se ne faccia una ragione. Uno dei pochi valori ancora rimasti nel calcio sono le «bandiere» e Totti è indissolubilmente quella di Roma: o comunque della parte giallorossa della Città Eterna e capitale della «sua» Italia… Sì, Borghezio, anche sua! Almeno fin quando lei non deciderà di migrare altrove… e non sarà una grande perdita. Almeno per Roma!