venerdì, Maggio 03, 2024 Anno XXI


La gara di ieri sera contro i rigoristi cronici è stato quanto di peggio ci si potesse aspettare. Un arbitraggio infame, che i vari giornalini incarta-pesce del nord non hanno esitato a definire coraggioso o addirittura equo, ha evidentemente impiccato una partita che al netto degli errori del prezzolato di turno, non prometteva nulla di buono a partire dalla lettura della formazione di partenza. Ma per quanto ci ritroviamo uno zombie ben pettinato in panchina e una rosa di mezzi giocatori, non è ancora chiaro come mai, da due anni a sta parte, la VAR funziona sempre e solo nella nostra metà campo e su episodi di dubbia interpretazione.

Ma che non contamo un cazzo non lo scopriamo oggi. E sappiamo chi dobbiamo ringraziare.

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Il redazionale di CoredeRoma non ha, come è noto, una cadenza regolare. Non segue l’intercedere delle partite di campionato, non è soggetto ai venti variabili di un certo romanismo d’accatto che ha giustificato negli anni il passaggio dei peggio sciacalli.

Scriviamo (o urliamo) quando abbiamo qualcosa da dire o se c’è una notizia che vale la pena approfondire. E la notizia in questo caso è che se semo rotti er cazzo.

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Semmai ce ne fosse bisogno, la sveja rimediata stasera al derby ci riporta drammaticamente alla realtà e certifica, a 90 minuti dal termine del girone d’andata, il vero valore di questa Roma.

Zero personalità, formazione sbagliata, difensori che scivolano manco giocassero sulla neve, zero pericoli creati in attacco.
Non si salva nessuno stasera e inerpicarci nell’esercizio di distribuire le colpe ai singoli non porta da nessuna parte.

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Non potremmo trovare parole migliori per sintetizzare la partita di ieri contro l’armata Brancale-Gonde. Ci si preparava ad un match chiave col solito misto di fiducia e paura, dettata nel primo caso dalle confortanti prestazioni delle ultime settimane, ma consapevoli che gli scontri diretti di quest’anno sono andati tutti malamente o quasi.

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