venerdì, Aprile 19, 2024 Anno XXI


La tempesta dopo la quiete. Lo scossone che aspettavamo e chiedevamo da tempo.

In questa stagione disgraziata, sia dal punto di vista sportivo, sia soprattutto dal punto di vista della pochezza di un mondo pallonaro che senza tifosi ha poca ragione di esistere, arriva proprio ai titoli di coda il lampo che riaccende una flebile speranza.

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La notizia rimbalzata ieri a giornali e reti unificate, relativa alla sedicente superlega, ha quel dolce “odore del napalm al mattino” che non avvertivamo da tempo, più o meno dall’epoca di calciopoli; e guarda un po’ il destino cinico e baro chi vede ancora come protagonisti principali.

Il parallelismo, per quanto possa apparire forzato, ci consegna una situazione del calcio ampiamente prevista da anni e che ci diverte come non accadeva da tempo. Non fosse per il fatto che sembra l’unico argomento, che da un anno e mezzo a questa parte, sia riuscito a far parcheggiare il COVID per mezza giornata, ci sarebbe proprio da sbellicarsi.

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Abbiamo appositamente evitato di commentare la partita di Giovedi scorso contro lo Shaktar, per restare alla larga da facili entusiasmi che ci sembravano più dovuti all’impostazione in campo arrogante di un avversario che si era venuto a giocare la qualificazione con la linea di difesa più alta che si ricordi dai tempi del Foggia di Zeman.

D’altro canto, avendo noi licenziato il nostro culo da panca esattamente due mesi fa, dopo la sciagurata prestazione al derby, non pensiamo di poter essere tacciati di reagire in maniera spropositata a vittorie e sconfitte.

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Prendere in mano la penna e scrivere nel momento in cui una di noi se ne va per proteggerci dall’alto è triste, e non vogliamo scadere nella retorica.

Lupacchiotta Carla, per noi Carlè, mamma Carla o semplicemente Carla, ci ha lasciati oggi, dopo aver perso la battaglia che per anni ha condotto con un coraggio da leone, contro un nemico invisibile e infame.

Corrono oggi alla mente le immagini della balconata di CdR, ove Carla faceva presenza fissa con le sue crostate fatte come ‘na vorta, co’ la frolla sapientemente lavorata a mano, che quando sentivi il profumo del burro ti perdevi in quell’abbraccio d’amore che solo le mamme ti sanno dare.

Immagini di uno stadio pieno e in festa perchè “gioca a Roma”, immagini di solo qualche anno fa ma così incredibilmente lontane.

Ci mancherai Carla.

Ci mancheranno le tue Capocciate.

Ci mancheranno i tuoi sorrisi e i tuoi auguri di buon onomastico e di compleanno, perchè non te ne scappava uno.

Probabilmente il primo che vorrai incontrare appena arriverai, sarà il tuo amato Niketto. Siamo certi che sarà li ad aspettarti sulla soglia, fedele come sempre.

Ciao Carla. Tu e Sante guardateci da lassù.