Categorie Il Redazionale Scritto da Er Pasquino giovedì, 4 Giugno alle ore 08:26
Come il giacinto che i pastori pestano Saffo Era il 4 giugno di 20 anni fa, quando Antonio De Falchi, 18 anni di Torre Maura decise di seguire la Magica a Milano, in una partita impossibile, il Milan stellare che vinceva e avrebbe vinto tutto contro la solita Roma stile quest’anno, ma lui andò ugualmente.
Quella ferita per noi romanisti sanguina ancora, sono passati vent’anni e le lacrime amare che versammo non sono asciutte e forse per quelli della nostra generazione non si asciugheranno mai; risalgono, a cicli regolari, come quando pensiamo ad Agostino, oppure quando leggiamo gli striscioni di insulto che dieci giorni fa furono esposti allo stadio di Milano per infangare anche la memoria di Antonio. Intanto nella piazzetta di Torre Maura nonostante gli anni trascorsi e le modifiche all’urbanistica, resiste ancora un cuore giallorosso dipinto in terra, scolorito dall’incedere del tempo e dal quotidiano che tutto centrifuga e abbandona al destino. Ma per noi non è così. Questa notte, sull’inferriata di fronte alla piazzetta, abbiamo voluto affiggere uno striscione che ricorda che Antonio è ancora tra noi, a incazzarsi per la sua Roma che promette e mai mantiene, che la sua gente non dimentica uno scricciolo schiacciato dall’infamità, e che passati vent’anni l’amore infinito per la sua Roma resta in noi e in quelli che verranno dopo noi. ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Perché un popolo che non ha memoria è un popolo che non ha futuro ANTONIO VIVE Associazione Core de Roma Tanto pè cantà Ciao Nino Roma tua non dimentica neanche te. |
