giovedì, Marzo 28, 2024 Anno XXI


da forzaroma.info

Il prossimo anno i Fedayn e gli altri gruppi che seguiranno questa decisione, torneranno a ripopolare la Curva Sud, abbonandosi nuovamente

curva sud vuotaUno stadio senza la sua storica anima, privo di cori, striscioni e bandiere a colorare il settore più caldo dell’Olimpico. Un silenzio surreale che ha accompagnato quasi tutte le partite in casa della Roma, togliendo enfasi ad uno spettacolo diventato, a tratti, anche noioso.

La stagione 2015/16 verrà ricordata per essere stata quella senza la Sud ad incitare la Roma: gli ultras hanno combattuto la loro battaglia contro il prefetto Gabrielli per le multe ricevute dai tifosi e per far rimuovere le barriere che hanno diviso un intero settore.

In occasione di Roma-Chievo, però, il gruppo storico dei Fedayn ha deciso di tornare in Curva Sud, presenti ma in silenzio. Un segnale positivo propedeutico (forse) al ritorno, nel prossimo campionato, di quei seimila tifosi di cui tanto si sente la mancanza.

Ecco quanto scritto da alcuni membri della Curva

SI TORNA A CASA!
Tutte le notti, anche le più buie e peste, finiscono con il chiarore dell’aurora. Retorica? Sì. E ci vuole in questo caso, perché si parla di Curva, un luogo speciale che è più un luogo dell’anima che un luogo fisico.
A Roma-Chievo la grande maggioranza dei gruppi organizzati della Curva Sud tornerà sugli spalti. In silenzio, molto probabilmente, perché la ferita delle barriere è ancora lì, sanguinante e dolente. Ma si è deciso di rientrare per l’ultima in casa, come si era deciso di uscire dopo la prima contro la Juve. Non è un semplice piegare la testa a chicchessia. Ma è un gesto plastico, concreto, reale che dimostra che chi ha torto, ed ha sempre avuto torto sulla questione, è una parte ben precisa: chi le barriere le ha pensate e installate. Ed il gesto è di “buona volontà”, se vogliamo dirlo con altre parole, così i benpensanti e soloni dei grandi mass media sono contenti e possono rassicurare la “casalinga di Voghera”.

Anche se poi, non c’è nessun bisogno di dimostrare cosa sia il tifo romanista: per apprezzarlo bastava guardare i romanisti in trasferta quest’anno. Mai un problema, solo tifo, calore, colore, passione. Ebbene, a Roma-Chievo ci sarà nuovamente questa presenza, quella gente, quelle anime che hanno vagato afflitte per una intera stagione, ma che non si sono mai scostate di un millimetro nella dimostrazione della passione e della coerenza nella manifestazione civile e democratica di una legittima protesta. Non servivano e non sono mai servite “prove”. Anzi, c’è di più: è già certo che, barriere o non barriere, il prossimo anno i Fedayn e gli altri gruppi che seguiranno questa decisione torneranno a ripopolare la Curva Sud, abbonandosi nuovamente. Non si segue la campagna acquisti-cessioni, non c’è Totti o Pjanic o Nainggolan o Pallotta, se restano o se se ne vanno a giustificare un amore che nasce con la Roma nel 1927. L’atto di fede lo si fa perché si è convintamente, profondamente, incessabilmente romanisti. Al di là di tutto il bene ed il male. Conta solo la As Roma. Adesso la palla passa al Prefetto e al Questore, vediamo chi sa essere coerente, serio, civile e democratico… NOI TORNIAMO A CASA!


Nelle ultime ore si è parlato molto del ritorno allo stadio di una parte della curva Sud, a partire dai Fedayn. Ma non tutti i gruppi organizzati la pensano allo stesso modo. Ed ecco perché il i ragazzi della parte bassa della Sud hanno pubblicato sui vari social network questo comunicato:

Siamo noi i ragazzi della parte bassa della curva, quei ragazzi che portano avanti lo striscione ROMA.
Non ci arroghiamo il diritto di parlare per tutti ma diamo voce a tutte quelle persone che fino ad oggi ci hanno seguito ed hanno portato avanti in modo esemplare questa pacifica e civile protesta.
Siamo noi i ragazzi di Campo Testaccio, noi rappresentiamo quello splendido fiume variegato di 4.000 persone presenti il giorno del derby.
Siamo noi i ragazzi che a Roma-Sassuolo erano fuori dalla curva e che sono stati denunciati per aver manifestato in modo pacifico il dissenso verso una situazione ormai inaccettabile.
Siamo noi quei ragazzi che non hanno mai abbandonato l’AS Roma in Italia e in Europa. Siamo noi quei ragazzi a cui il sistema ha cercato di togliere voce e libertà a suon di diffide inventate e multe salate ma che ancora sono al proprio posto.
La coerenza per noi è importante.
Le barriere purtroppo sono ancora lì, è concreto e reale il rischio per quei ragazzi che hanno già preso una multa per Roma-Juve di prenderne una seconda e quindi di venire diffidati. La polizia in curva ancora c’è, l’arroganza di un sistema marcio e corrotto non si è affievolita ma resta indifferente ed indolente. Ed è per tutto questo che decidiamo di non entrare, di rimanere ancora una volta fuori da questo sistema che non ci rappresenta. A malincuore, ancora una volta, scegliamo la strada più difficile, la strada che ci fa rimanere ancora lontani dal nostro cuore che è rimasto in quella curva. Non è il momento di scendere a patti con nessuno, a testa alta portiamo avanti il nostro credo.
Noi non entriamo.
Noi non cediamo.
Noi non arretriamo. Noi rimarremo fieramente fuori per la nostra storia. Noi tutti siamo ROMA!
Curva Sud fino alla fine!
La Vera Maggioranza dei gruppi della Sud.