Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomercoledì, 19 Dicembre alle ore 01:07
Due punti di penalizzazione al Napoli, sei mesi di squalifica a Cannavaro e sei a Grava; 3 anni e 3 mesi a Gianello. Sono queste le decisioni della Commissione disciplinare della Figc, nel processo calcioscommesse per Sampdoria-Napoli. La disciplinare ha anche inflitto 2 punti di penalità al Portogruaro.
LA RAGIONE – La società di De Laurentiis è stata punita per l’illecito sportivo commesso dall’ex portiere Matteo Gianello, reo di aver tentato alterare il risultato dell’ultima giornata del campionato di serie A 2009-10, la partita poi persa per 1-0 (gol di Pazzini al 51′) dal club partenopeo sul campo della Sampdoria. L’ex riserva Gianello aveva raccontato a un poliziotto di esser stato avvicinato da «gente del Nord» per favorire la vittoria della Sampdoria e che, per farlo, si era rivolto ai compagni di difesa Paolo Cannavaro e Gianluca Grava ricevendo un netto rifiuto. Gianello, che non ha giocato nella partita in questione, è poi rimasto in squadra per un’altra stagione, fino alla scadenza di contratto, senza collezionare presenze.
RISARCIMENTO DANNI – Il Napoli molto probabilmente sfrutterà l’opportunità del ricorso. La sentenza è stata accolta con «grande disappunto, disagio e protesta – ha spiegato il legale degli azzurri Mattia Grassani a Radio24 – è una sentenza ingiusta e assolutamente inadeguata ai tempi rispetto all’istituto della responsabilità oggettiva». La società, quindi, sta valutando l’ipotesi di una richiesta danni: «E’ un’ipotesi che non va assolutamente esclusa, e, anzi, credo che verrà proprio presa in considerazione – ha ribadito l’avvocato – Il Napoli ha subito danni patrimoniali, d’immagine e anche tecnico-sportivi e sono tutte ragioni di risarcimento che potranno essere prese in considerazione una volta esauriti i gradi di giustizia. La società che paga il comportamento di un ex-tesserato come Matteo Gianello, in scadenza di contratto, che nella stagione 2009-2010 non giocò nemmeno un minuto».