sabato, Aprile 20, 2024 Anno XXI


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Gli articoli sono gentile concessione di Paolo Leone: dai siti corrieredellospettacolo.netculturaeculture.it, e settimanale MIO 


corriere dello spettacolo

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Roma, Teatro Ghione (via delle Fornaci 37). Dal 20 al 30 aprile 2016

Aspettando Godot, è teatro di virtuosismi. Questo concetto, suggeritomi da un’attrice in sala alla prima dell’opera di Beckett al Teatro Ghione di Roma, per la regia del bravissimo Claudio Boccaccini, mi ha fornito lo spunto per ragionare su quanto visto. Del resto, sarei bugiardo se dicessi di conoscere bene le dinamiche di questo tipo di teatro, che pure ha rivoluzionato, con il suo astrattismo, la storia dello stesso. Se non altro, ne ha smontato ciò che si riteneva intoccabile ai primi del Novecento. La tragicommedia imbastita sulla condizione dell’attesa è, più che per lo spettatore, palestra per l’attore chiamato a restituire un significato all’apparentemente insignificante. L’eterna attesa dei poveri clochard Vladimiro ed Estragone, Didi e Gogo (Pietro De Silva e Felice Della Corte) è l’attesa dell’uomo di ogni tempo, l’attesa di un senso che vada incontro a loro (a noi). Non sono casuali i sottili riferimenti biblici nel testo. Il senso del grottesco del tempo stesso, che continua il suo cammino anche se nulla accade in scena. Il giorno, il crepuscolo, la notte.  Il linguaggio teatrale messo alla berlina, le pause, i silenzi. Citazioni alte e imprecazioni scurrili, giri di parole inconcludenti, comicità, filosofia e cabaret. Smontare e rimontare il teatro. Il gioco del teatro, del recitare. Del vivere, “soli, nel cuore delle solitudini”, circense e insensata esistenza umana. E “in questa confusione, noi aspettiamo Godot”. Continua >>

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Con la squalifica del pipita ridotta giusto giusto per giocare con la Roma, il pianto dai napoletani si era spento in previsione di una blindatura del secondo posto. E, invece, anche i ciucci non hanno fatto i conti con la luce giallorossa che, quando vuole, cambia ancora il verso di tutte le partite. Continua >>

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SPALLETTI A MEDIASET

La vittoria della volontà.
Sì, è vero, abbiamo raschiato con le unghie sul fondo del barile oggi, perché loro erano in condizione e noi i difficoltà. Loro son bravi con il palleggio, giocano sempre alla stessa maniera e riconoscono lo scorrimento della partita. Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo, ma siamo rimasti uniti e compatti, soffrendo un po’ e creando anche qualche insidia. Poi c’è stato questo grande gol che la squadra ha costruito palla a terra e abbiamo vinto, meritandolo.
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papessaGiovanna 28.04.2016 PILLOLE & CHICCHE su Roma nostra di C. Colaiacomo : Un Papa donna 
arancia-meccanica 28.04.2016 TEATRANDO di Paolo LeoneArancia Meccanica
Tommaso_Le_Pera_Corriere_dello_Spettacolo-1170x350 26.04.2016 TEATRANDO di Paolo LeoneAspettando Godot”. L’attesa: leggera, tragica e infinita

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